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CORNEA

Il trapianto di cornea è un’ultima risorsa terapeutica a disposizione dello specialista, essenziale quando un danno alla cornea risulta essere irreparabile con altri metodi.


Si tratta di un’intervento di microchirurgia in cui la porzione di cornea malata o danneggiata viene sostituita con l’analogo tessuto di un donatore.

Grazie al trapianto è possibile salvare la vista del paziente la cui cornea è compromessa o lesa da infezioni, traumi gravi come perforazioni, bruciature, ulcerazioni o da patologie come il cheratocono severo, la distrofia endoteliale, la cheratopatia bollosa etc.

Dopo il trapianto si potranno gradualmente riprendere le normali attività, ma si dovranno evitare per almeno un mese il contatto diretto dell’acqua e gli sport che richiedono un intenso sforzo fisico.  Per gli sport di contatto è prudente attendere almeno sei mesi. 

Si raccomanda l’igiene accurata delle mani per evitare la contaminazione dell’occhio.

La terapia con colliri prescritta dall’oculista deve essere eseguita scrupolosamente per evitare il rischio di infezione e rigetto.

Trapianto corneale lamellare 

Il trapianto di cornea è un intervento di microchirurgia che sostituisce la porzione malata della cornea con l’analogo tessuto sano di un donatore. 

Si tratta di un intervento delicato. Le suture del trapianto dovranno rimanere in sede per almeno un anno, e anche se il paziente può in poco tempo riprendere le normali attività quotidiane, dovrà evitare per alcuni mesi le attività sportive, seguendo con precisione le prescrizioni del medico e le regole igieniche per non rischiare un’infezione o un rigetto.

Trapianto corneale perforante

La cheratoplastica perforante o PK è un’operazione ancora valida nei casi in cui non siano sufficienti le tecniche lamellari di trapianto.

Grazie a questa tecnica molto meno invasiva e molto più precisa, la riabilitazione del paziente è molto più rapida. Seguendo le dovute precauzioni il recupero completo avviene prima del terzo mese, con un rischio di rigetto di gran lunga minore rispetto al trapianto perforante.

Trapianto endoteliale DSAEK

In questo tipo di trapianto non viene sostituita l’intera cornea, bensì solamente il sottilissimo strato interno, l’endotelio, qualora fosse danneggiato da una patologia come l’edema corneale, la cheratopatia bollosa o la Distrofia di Fuchs.

Cheratocono

TRATTAMENTO DEL CHERATOCONO

Il cheratocono è una malattia progressiva e debilitante per il paziente, e se non curata può portare alla cecità. Grazie alle più recenti innovazioni nella ricerca è oggi possibile contrastarne e bloccarne definitivamente il decorso, fermando di conseguenza il peggioramento progressivo della qualità visiva.

Durante l’operazione al paziente viene somministrato un collirio a base di vitamina B2 (riboflavina) e la cornea viene trattata con raggi ultravioletti fino a quando non si ottiene l’effetto desiderato. L’intervento non è assolutamente invasivo e richiede un tempo di recupero estremamente breve.

Crosslinking

Una novità nel campo dell’oftalmologia. il Crosslinking è diventato un intervento necessario nel trattamento del cheratocono in stadio evolutivo, specialmente nei pazienti giovani. Grazie alla sua capacità irrigidire la struttura della cornea, questo tipo di intervento ha dimostrato di essere in grado di arrestare la progressione della patologia e perciò è diventato un intervento obbligatorio in tutti i casi di cheratocono scoperto in giovane età.

La TRANSPRK topoaberrometrica permette di compiere l’intera operazione con il laser senza la fase manuale della rimozione dell’epitelio da parte del chirurgo. Questo tipo di intervento inoltre è perfettamente personalizzabile alle necessità del paziente: grazie ad una mappatura della cornea tramite topoaberrometro, il laser sa perfettamente come adattarsi alle minime variazioni della cornea del paziente, e, di conseguenza, come garantire il massimo dell’efficienza e della precisione nel compiere il suo dovere.

TRANSPRK topoaberrometrica

Questo tipo di trattamento viene applicato durante o poco dopo un trattamento di crosslinking corneale. Con la TRANSPRK topoaberrometrica si “leviga” la superficie della cornea del paziente affetto da cheratocono, migliorando il potere refrattivo e dunque la qualità della vista.

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